domenica 24 febbraio 2013

Socrate

In questo momento non saprei nemmeno come intitolare questo post.
L'unica cosa che so è che ho bisogno di scrivere.
Mh, "l'unica cosa che so è di non sapere niente".
Vi dice niente?
Ecco a voi Socrate. Probabilmente se fosse vissuto ai giorni d'oggi un personaggio del genere sarebbe stato ucciso nell'arco di pochi anni, sarebbe stato troppo scomodo!
Un uomo che girovagava per la città interrogando le persone per capire quanto sapessero, quanto credessero di sapere e quanto in realtà fossero poveri ignoranti, illusi.
Ah, un personaggio amabile, Socrate. Quanta ignoranza smascherava, quanti piedistalli distruggeva, con quella sua ironia e quel suo fare spigliato.
La maieutica al giorno d'oggi di certo non avrebbe alcun effetto, l'uomo è talmente convinto di sapere ogni cosa, di essere superiore persino a quell'ipotetico dio, che riuscirebbe a girare la frittata anche davanti alla verità, riuscirebbe a mentire di fronte all'evidenza, io per prima, lo farei.. e lo faccio.
"una vita senza ricerca non merita di essere vissuta"
Il nostro caro amico Socrate disse anche questo.
Il significato di questa affermazione è più complesso di quanto sembri.
Districandola: "la virtù dell'uomo è la ragione" "la virtù è ciò che rende qualcosa ciò che è", ergo: l'uomo, senza la ragione, sua virtù, non si può considerare uomo.
(il discorso dell' ESSERE è uno dei più complessi dell'intera filosofia.. ma a seconda dell'interpretazione di ognuno si giunge a qualche conclusione).
Riflettendoci, la prima affermazione di Socrate è più che corretta: sostenendo di non sapere nulla, quando si vuole apprendere qualcosa la mente è libera, pulita. Si può apprendere solo se non si sa, o si pensa di non sapere. Se si parte con il presupposto di SAPERE non si cerca nemmeno la conoscenza, non si cerca l'informazione.. non c'è ricerca, non c'è ragione
Purtroppo però, ora non funziona più così. L'uomo pretende di sapere e se ne convince, l'uomo ricerca sempre di meno e si accontenta sempre di più, l'uomo si annulla da solo credendo invece di riempirsi, di riempirsi del nulla più assoluto. L'uomo è pieno delle sue convinzioni che nessuno riuscirà mai ad estirpargli.
Certo, non bisogna generalizzare, non tutti sono così, ma la maggior parte si.. io stessa talvolta (molto spesso, devo ammetterlo) mi pongo sul mio piedistallo fatto di saperi effimeri, e fatico a scenderne.
Io però non smetto mai di ricercare, nonostante sia convinta di sapere, non mi sazio mai di sapere, di conoscenza. La differenza sta qui: ricerco non per apprendere, bensì per accrescere il mio sapere.
Comunque, Socrate è stato condannato a morte ai suoi tempi, non credo proprio che qui la sua figura sarebbe sopravvissuta a lungo.
Era scomodo allora, oggi sarebbe stato peggio.
Beh.. direi che ora so come intitolare questo post.
Sperando di non aver annoiato nessuno, vi saluto.

Un abbraccio,
B.

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