giovedì 28 febbraio 2013

Domande

Che giornate pessime, a letto con 40 di febbre.. mentre i miei compagni sono in gita a Firenze!!
Vabbè, non ho la minima intenzione di passare l'intero post a lamentarmi delle mie pietose condizioni fisiche.
Oggi ho parlato con una persona a me molto cara (forse la più cara tra le care), mi ha espresso il suo timore del fallimento. Al che mi è venuto da pensare.. forse troppo, come al solito..
Cos'è il fallimento? Chi può considerarsi davvero un "fallito"? Che cosa significa "aver fallito"?
Domande che possono sembrare stupide, banali.. ma in realtà non credo sia così. E' davvero così semplice definire il fallimento? Chi non raggiunge un obiettivo è per forza un fallito o ci sono delle "condizioni"? Non raggiungere un obiettivo è fallimento o può essere solo una momentanea scivolata?

lunedì 25 febbraio 2013

svegliati

Come puoi avere il coraggio, la forza, di guardarla ancora negli occhi?
Come puoi avere il fegato di condividere ancora con lei lo stesso letto?
Come fai a guardarla negli occhi la mattina e dirle "buongiorno"?
Come puoi ancora sfiorarla?
Dove trovi la forza per dirle che la ami? Oh, sempre che tu ancora glielo dica.. sempre che tu sia davvero così traviato.
La nausea non ti attanaglia? Lo schifo non lo vedi?
Puoi negarlo, ma io so che è sotto ai tuoi occhi, e so come reagisci quando te ne accorgi.. so quello che provi, conosco le sensazioni, purtroppo, perchè anche io ho commesso i tuoi stessi errori, tante volte, con lo stesso modo di manipolare le persone, di mentire.
Ma c'è una cosa che tu forse ancora non sai..
Ti svelo un segreto... puoi uscirne.
Non dico che sia facile, ma si può fare.

Ti voglio bene,
apri gli occhi.

B.

domenica 24 febbraio 2013

Socrate

In questo momento non saprei nemmeno come intitolare questo post.
L'unica cosa che so è che ho bisogno di scrivere.
Mh, "l'unica cosa che so è di non sapere niente".
Vi dice niente?
Ecco a voi Socrate. Probabilmente se fosse vissuto ai giorni d'oggi un personaggio del genere sarebbe stato ucciso nell'arco di pochi anni, sarebbe stato troppo scomodo!
Un uomo che girovagava per la città interrogando le persone per capire quanto sapessero, quanto credessero di sapere e quanto in realtà fossero poveri ignoranti, illusi.
Ah, un personaggio amabile, Socrate. Quanta ignoranza smascherava, quanti piedistalli distruggeva, con quella sua ironia e quel suo fare spigliato.
La maieutica al giorno d'oggi di certo non avrebbe alcun effetto, l'uomo è talmente convinto di sapere ogni cosa, di essere superiore persino a quell'ipotetico dio, che riuscirebbe a girare la frittata anche davanti alla verità, riuscirebbe a mentire di fronte all'evidenza, io per prima, lo farei.. e lo faccio.
"una vita senza ricerca non merita di essere vissuta"
Il nostro caro amico Socrate disse anche questo.
Il significato di questa affermazione è più complesso di quanto sembri.
Districandola: "la virtù dell'uomo è la ragione" "la virtù è ciò che rende qualcosa ciò che è", ergo: l'uomo, senza la ragione, sua virtù, non si può considerare uomo.
(il discorso dell' ESSERE è uno dei più complessi dell'intera filosofia.. ma a seconda dell'interpretazione di ognuno si giunge a qualche conclusione).
Riflettendoci, la prima affermazione di Socrate è più che corretta: sostenendo di non sapere nulla, quando si vuole apprendere qualcosa la mente è libera, pulita. Si può apprendere solo se non si sa, o si pensa di non sapere. Se si parte con il presupposto di SAPERE non si cerca nemmeno la conoscenza, non si cerca l'informazione.. non c'è ricerca, non c'è ragione
Purtroppo però, ora non funziona più così. L'uomo pretende di sapere e se ne convince, l'uomo ricerca sempre di meno e si accontenta sempre di più, l'uomo si annulla da solo credendo invece di riempirsi, di riempirsi del nulla più assoluto. L'uomo è pieno delle sue convinzioni che nessuno riuscirà mai ad estirpargli.
Certo, non bisogna generalizzare, non tutti sono così, ma la maggior parte si.. io stessa talvolta (molto spesso, devo ammetterlo) mi pongo sul mio piedistallo fatto di saperi effimeri, e fatico a scenderne.
Io però non smetto mai di ricercare, nonostante sia convinta di sapere, non mi sazio mai di sapere, di conoscenza. La differenza sta qui: ricerco non per apprendere, bensì per accrescere il mio sapere.
Comunque, Socrate è stato condannato a morte ai suoi tempi, non credo proprio che qui la sua figura sarebbe sopravvissuta a lungo.
Era scomodo allora, oggi sarebbe stato peggio.
Beh.. direi che ora so come intitolare questo post.
Sperando di non aver annoiato nessuno, vi saluto.

Un abbraccio,
B.

sabato 23 febbraio 2013

"non sto pensando a niente"

"Ehi, a che cosa stai pensando?"
"A niente"
Quante volte avete risposto in questo modo a questa domanda? E quante volte la risposta era reale?
Ci sono volte in cui si risponde "non sto pensando a niente" per nascondere qualcosa, perchè non si ha voglia di esporre i propri pensieri alle persone.. ma a volte, invece, è proprio vero, si ha la sensazione di non pensare a nulla.
A me capita spesso, molto spesso.
Prima, lo ammetto, ero convinta che il mio cervello fosse in grado di svuotarsi del tutto e non formulare nemmeno un pensiero, nemmeno un fischio che stesse a simboleggiare il vuoto, il nulla assoluto.
Ci ho riflettuto invece, e credo proprio che quando si dice di non pensare a nulla, sia l'esatto contrario, solo che noi non ne siamo consapevoli.
Voglio dire, il cervello non è in grado di non formulare un pensiero, anche il più elementare, neppure mentre dormiamo.. non è possibile che esista un momento in cui non pensiamo.
In realtà abbiamo troppi pensieri, talmente tanti da non riuscire a distinguerli, da non riuscire a percepirli.. il caos inafferrabile.
Ogni pensiero si mischia con un altro e noi ci ritroviamo in quello stato di "trans" in cui siamo convinti che il nostro cervello si sia fermato, che non stia formulando nulla.. perchè è così, il cervello va in tilt, tilt causato dai troppi pensieri.
Il troppo diventa poco, il poco diventa nulla, il nulla è caos, il caos non è percepibile.

B.

domenica 17 febbraio 2013

Reperto

"seduta in classe, accanto alla finestra, come al solito.. solo che questa volta il sole sta spuntando dietro la scuola e mi accarezza i capelli.. se appena sollevo la testa la parte sinistra del mio volto viene inondata di luce, mi scalda le ossa. Questa mattina mi sento leggera, come se invece di essere qui seduta fossi parte di quelle particelle che stanno li fuori, la ad accarezzare il cielo azzurro e a godere pienamente di quella luce così piena di cui alla parte fisica di me, quella che muove la matita sul foglio e siede su questa sedia, è concessa solo una piccola parte. Ma mi basta, non mi lamento di certo, oggi poi, che mi sento leggera, che mi sento una particella.. eppure dovrei sentirmi più pesante, man mano più pesante.."

Scritto in classe pochi giorni fa.. reperto.

sabato 16 febbraio 2013

Venezia

Venezia.
Città incantevole, ogni suo squarcio è idilliaco, imponente.
E i profumi.. che profumi! Non posso dimenticarne nemmeno uno.
Peccato che voi non possiate vederli, ma per me i profumi sono stati tutti intrappolati qui..
Mentre scattavo queste foto, i profumi ne rimanevano intrappolati.































venerdì 15 febbraio 2013

Svegliarsi la mattina...

Ogni tanto mi ricordo di avere un blog, poi me ne dimentico di nuovo.
Penso al mio blog precedente (Principessa sopravvalutata) e mi ricordo l'elevatissimo numero di lettori fissi, ma non mi pentirò mai di aver abbandonato quel blog e aver aperto questo.
Qui è tutta un'altra storia effettivamente, certo, è sempre inchiostro finto su un foglio finto in un mondo finto, ma è riempito di qualcosa che può piacere, non è un diario di morte.
Il tunnel dell'anoressia è stato particolarmente devastante sotto svariati punti di vista.. ora voglio solo essere in grado di non ricascarci più.

Comunque, bando alle sciocchezze, oggi è Sabato e la mia sveglia è dovuta suonare comunque presto, anche se non ho lezioni mi tocca andare a scuola per un colloquio con lo psicologo del lavoro ( per gli stage estivi).. sicuramente litigherò anche con questo caso umano, considerato che sembra che ogni persona che mi respira accanto in questi giorni è destinata a litigare con me.
Poi Venezia attende me e F. (l'amico che non vedevo da anni di cui vi avevo parlato).
Venezia.. ho proprio voglia di vederla!
Ovviamente sarà assalita dalle mie foto, non ho intenzione di lasciarle un angolo da me non fotografato!
E si, fotograferò anche quel soggetto di F.
Ho molta voglia di scattare foto.. un po' meno di girare al freddo, ma per l'arte... questo ed altro!!
Ora vado a fare colazione con un caffè di dimensioni catastroficamente spropositate, nel frattempo: "Una mattina" di Ludovico Einaudi.
Quelle note mi sono in testa da giorni.. non passa ora in cui io non abbia quelle note che danzano in testa.

PS: la mia amata zietta ha un bellissimo blog di cucina, ve lo consiglio!!

http://www.inviaggioincucina.blogspot.it/search?updated-min=2013-01-01T00:00:00-08:00&updated-max=2014-01-01T00:00:00-08:00&max-results=11

B.

martedì 5 febbraio 2013

modifiche

Non chiedetemi il motivo perchè non lo so nemmeno io, ma ho modificato il blog.
Forse era troppo autunnale, forse era troppo colorato.. o forse mi aveva solo stufato e ho deciso di rinnovarlo.
Ci avete mai pensato? Quando una cosa ci stufa possiamo cambiarla.. ma quando ci si stufa di una persona? Come fare in quel caso?
Una persona non è un blog, un diario, un quaderno, un profilo online.. non ha alcun tasto "modifica" da cliccare.
Forse è sbagliato stufarsi delle persone, forse è da immaturi ed egoisti.. ma ammettiamolo, chi non si è mai stufato di qualcuno? Quella sensazione di poter prevedere già le mosse che farà, le sue reazioni, le sue risposte.. Andiamo, prima o poi ognuno di noi si stanca di qualcuno che ha affianco.
E in quel caso? Quale sarebbe la soluzione migliore, considerando che modificarla non si può?
Il fatto è che siamo tutti prevedibili. Si dice che non si può conoscere mai una persona per davvero.. ma io non sono del tutto d'accordo. Una volta che impari a capire come funziona la mente di qualcuno, una volta che impari i suoi modi di agire e reagire, conosci già abbastanza per poter decidere se e come relazionartici, il resto non conta. Non è necessario conoscere una persona fino in fondo per capire se questa può stare al vostro fianco, in amicizia o relazione sentimentale che sia, s'intende.
Quindi diciamo che su un fronte il problema pare risolto? Semplicemente se una persona ci stanca bisogna allontanarsi da lei, senza curarci troppo dei suoi sentimenti?
Mettiamo caso che sia così.. come fare invece se la persona che ci ha annoiato è qualcuno che ci deve stare accanto per forza? Vedi una madre o un padre?
La sopportazione che limiti ha?

B.